Thursday, March 1, 2018

EVIDENZA ARCHEOASTRONOMICA DELLO SPECULUM ALCHIMIAE: La Teoria delle Biglie e l’Altipiano dalle felci scintillanti.

 

Sull’evidenza archeoastronomica di corrispondenze e allineamenti fra opere dell’uomo e le stelle del cielo si sono fondate intere teorie archeologiche, si sono anche valutate le possibilità della ridatazione dell’origine di interi siti archeologici. Per tal motivo l’Archeoastronomia è diventata una vera e propria scienza, che oggi si studia a pieno titolo nelle Università. Gli esempi che possiamo riportare a tal riguardo sono molteplici: è stata considerata la possibilità di una nuova datazione della Sfinge di Giza (vedi pubblicazione scientifica di Manichev Vjacheslav I. e Alessandro G. Parkhomenko); oppure un altro esempio è la teoria della correlazione di Bauval, che ha rilevato una corrispondenza impressionante tra la configurazione delle Piramidi di Giza e le stelle della cintura di Orione. Sicuramente questi studi possono non essere condivisi, ma certo è che sono frutto di deduzioni fatte da uomini di grande apertura mentale e di grande spirito d'osservazione.
Riguardo il sito megalitico di Argimusco Devins e Musco hanno dimostrato che  le costellazioni estive del Cigno, Freccia, Aquila, Serpente, Ofiuco, Vergine, Leone, Corvo, Idra e Cratere (presenti in cielo a giugno dopo il tramonto nel mese di giugno tra il 1.300 d.C. ed oggi e visibili dando le spalle al nord, da est ad ovest) coincidono nell’ordine di dieci su dieci alle conformazioni delle pietre/statue presenti sullo sterminato altipiano.

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